Il TOSCANA PRIDE nasce dal coordinamento regionale delle associazioni e dai gruppi organizzati che operano nello spazio LGBTIQA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali, Queer, Asessuali), al fine di promuoverne la piena cittadinanza. Rivendichiamo il ruolo di soggetto politico nel dialogo con le istituzioni e in merito alle politiche che incidono sulle nostre vite.
L’intento è quello di trasformare l’indignazione, la paura e la rabbia, per i soprusi e le discriminazioni subite, in partecipazione attiva e costruttiva.
Il TOSCANA PRIDE è un progetto regionale e per questo motivo itinerante, che percorrerà le strade dei diritti, toccando anche le province e le differenti realtà geografiche della Toscana.
Il 16 Giugno 2018 sarà Siena ad ospitare la parata finale.
Immersa nel cuore della Toscana, questa città viene spesso identificata come “il sogno gotico”. Seppur all’interno di una cornice di paesaggi dal sapore antico, opere d’arte e cultura secolari, che sembrano immobili, il Toscana Pride offre l’opportunità per dimostrare come la città abbia invece lo sguardo rivolto al futuro. Dimostrando nei fatti come valori quali, la lotta ad ogni forma di discriminazione, siano patrimonio integrante della città. Un arcobaleno di colori, che si aggiungerà al colore rosso della terra di Siena, abbraccerà le persone, attraverso un percorso simbolico per affermare che ogni persona ha il diritto ad essere senza paura e con orgoglio.
Per Orgoglio e per Amore
In Italia la cittadinanza indica il rapporto tra un individuo e lo Stato. In particolare è uno status,
denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici.
Ad oggi, questa non è che una definizione teorica che non trova riscontro nella realtà quotidiana delle vite di molti di noi.
Siamo cittadini e cittadine senza cittadinanza. Siamo persone che vivono in Italia senza godere di pieni diritti. Siamo ragazzi e ragazze bullizzati. Siamo madri e padri che non vengono riconosciuti come genitori. Siamo affetti che non sono accettati. Siamo figli e figlie senza diritti. Siamo documenti d’identità che non ci rappresentano. Siamo minori privati della possibilità di scegliere sul proprio corpo. Siamo pronomi sbagliati, anche dopo la nostra morte. Siamo donne e uomini messi ai margini per il nostro stato sierologico. Siamo narrazioni mistificate ed esperienze disconosciute. Siamo lesbiche, gay, bisessuali, intersessuali, transessuali, trangender, asessuali, queer.
Da tre anni, attraverso il TOSCANA PRIDE, portiamo avanti “per orgoglio e per amore” un progetto itinerante, lungo le strade e le città della nostra regione. Reclamando a gran voce quei diritti che ancora ci sono negati, pretendendo rispetto, doveri, tutele e piena uguaglianza.
Città dopo città, ci prendiamo per mano e prendiamo per mano coloro che incontriamo lungo il percorso. Coloro i quali hanno voglia di ascoltare le nostre storie, coloro i quali credono in una società inclusiva e pluralista, coloro i quali vedono nelle differenze una risorsa e non un limite.
Al nostro fianco c’è chiunque consideri l'uguaglianza piena dei diritti civili, come un motore di progresso sociale e culturale e chiunque creda che, se tutte e tutti beneficiamo degli stessi diritti, l’Italia non può che essere un posto migliore.
Il nostro viaggio è iniziato nel 2016 da Firenze ed è poi proseguito nel 2017 ad Arezzo, con percorsi politici e culturali, che hanno raccolto l’affetto sincero della cittadinanza.
Adesso puntiamo verso Siena, per far crescere ancora di più questa onda di orgoglio e di amore, attraverso la Toscana.
Le unioni civili non sono mai state per noi un traguardo, ma rappresentano un primo, seppur insufficiente, passo in avanti, che avvicina l’Italia agli standard Europei.
Noi crediamo in un'Europa che sappia cogliere nella sua storia, la sfida delle libertà individuali e dei diritti. Noi pensiamo che il processo d'integrazione economica e politica non possa prescindere dagli ideali fondativi di democrazia e uguaglianza, che caratterizzano il nostro continente, come patria del diritto e rifugio dei soggetti perseguitati. Eppure assistiamo, ad ogni capo del mondo, al moltiplicarsi di minacce, ad un ritorno a sovranismi e fascismi e ad un aumento della paura per ogni forma di diversità. Dalla restaurazione trumpista in America, passando per la stretta sui diritti civili nei paesi dell’est Europa, fino alla sponda meridionale del mediterraneo, insanguinata dalla tragedia dei migranti, contro cui si ergono nuovi muri.
In Italia oggi, persino il timido progresso rappresentato dalle unioni civili viene rimesso in discussione dalle forze della disgregazione, che vorrebbero imporci una società ottusa, escludente e fondata su modelli arcaici.
Noi sentiamo come impellente il dovere di rispondere a questa deriva omofoba e razzista, con una chiamata alla resistenza e all'orgoglio. Lo facciamo ogni giorno attraverso le attività delle nostre associazioni e insieme attraverso il Toscana Pride.
La parata conclusiva del Toscana Pride è il punto di arrivo di un percorso, durante il quale non ci stancheremo mai di chiedere pari diritti e pari doveri, ispirati dagli ideali di laicità, autodeterminazione e inclusione, che ci contraddistinguono come cittadini e cittadine dell’Italia e dell’Europa.
Facciamo nostra una concezione di lavoro non come fine ma come strumento di indipendenza e autodeterminazione e per questo promuoviamo ambienti lavorativi che siano rispettosi di tutte le soggettività e che garantiscano e tutelino, attraverso equità di trattamento e di compenso, chi lavora. Rileviamo nelle/nei sex workers una categoria fortemente stigmatizzata e marginalizzata che subisce gli effetti di una normativa abolizionista e di una narrazione che lega in maniera automatica e acritica il lavoro sessuale ai fenomeni di tratta o di sfruttamento. Per la diffusione di buone pratiche e per l’estensione di tutele, anche e soprattutto nell'accesso al lavoro per le persone trans, ci poniamo come soggetto interlocutore attivo dei sindacati.
È nostra convinzione che discriminazioni e violenze basate su orientamento sessuale, identità ed espressione di genere attecchiscano in una società frammentata e disinformata. Vogliamo quindi essere fonte di diffusione e promozione di una cultura inclusiva e che valorizzi le differenze di ogni soggettività, individuale e di nuclei familiari. Intendiamo operare un cambiamento sociale che coinvolga in maniera orizzontale luoghi (scuole, università, piazze, ecc), istituti (forze dell’ordine, personale sanitario, insegnanti, ecc) e mezzi (letteratura, cinema, teatro, sport, ecc).
In un panorama globale nel quale le spinte conservatrici generano paura e intolleranza, riteniamo fondamentale che lo stato italiano eserciti il suo ruolo di tutela legislativa, promulgando dispositivi che tutelino da episodi di violenza basata su orientamento sessuale e/o identità di genere e reprimano i crimini d’odio verso le persone LGBTIQA+. Pensiamo inoltre che l’Italia debba farsi promotrice europea di buone prassi di accoglienza rendendosi luogo sicuro per tutte quelle persone provenienti dall'estero che hanno dovuto lasciare il proprio paese a causa di violenze e discriminazioni.
È necessario assicurare la piena equiparazione di tutte le famiglie attraverso il riconoscimento della responsabilità genitoriale alla nascita e attraverso la riforma della legge sulle adozioni. Assistiamo con fiducia alla presa di consapevolezza, anche da parte del diritto, che non si possa più presumere l'esistenza di un unico modo di fare famiglia. Sono i Tribunali stessi ad insegnarci come il "preminente interesse del minore" venga tutelato attraverso il riconoscimento giuridico di quei legami affettivi che ad oggi non sono ancora pienamente legittimati. Obbligheremo la politica ad assumersi la responsabilità di legiferare in merito. Saremo promotori e promotrici di un nuovo modo di fare cultura, sostenendo una riflessione serena, libera da pregiudizi, stereotipi e condizionamenti, progressista e rivoluzionaria sull’accesso alla genitorialità, in tutte le sue forme
Puntiamo al benessere psico-fisico di ogni persona, rivendicando il diritto ad un’assistenza consapevole e specificatamente formata, in un contesto culturale che tenda alla depatologizzazione dei vissuti delle persone transgender e intersessuali, alla prevenzione da tutte le infezioni sessualmente trasmissibili e all’eliminazione dello stigma verso le persone che vivono con HIV. Auspichiamo ad una collettività sierocoinvolta, ossia informata, empatica e che non discrimini e stigmatizzi in base allo stato sierologico.
Rivendichiamo il diritto ad un’autodeterminazione completa e incondizionata dei nostri corpi. Vogliamo far parte di uno stato che si faccia garante di una libera scelta dei modi e delle forme con cui gestiamo i nostri corpi, viviamo le nostre sessualità e le relazioni affettive fornendo strumenti informativi e di supporto che garantiscano la piena realizzazione di ciò che siamo. Promuoviamo una società che riconosca e dia cittadinanza a tutte le identità non cis-eteronormate e che non si definiscono in base a un’espressione binaria, alle istanze transgender, bi-, non gender conforming.